PSICOTERAPIA PER ADOLESCENTI E ADULTI

 

La psicoterapia è  un percorso che si articola in colloqui clinici che mirano ad  individuare l’origine di un malessere che può arrivare da lontano. Non è raro che questo malessere si manifesti con sintomi (ansia, umore deflesso, irritabilità, disturbi del sonno, disturbo psicosomatici) che nella peggiore delle ipotesi possono diventare invalidanti nella quotidianità.

Nell’ambito di una relazione terapeutica empatica, il mio compito è quello di aiutare il paziente ad avviare un progressivo processo di consapevolezza.  Il primo passo è comprendere  che il sintomo – sul quale l’individuo focalizza tutta la sua attenzione –  ha solo una funzione comunicativa ed è il portavoce del malessere, che con tutta probabilità è rimasto inascoltato per troppo tempo. È pertanto necessario aiutare il paziente ad accogliere quel malessere mediante l’ascolto non giudicante facendo emergere bisogni e processi evolutivi sospesi e inascoltati.

Nell’atto pratico la psicoterapia si svolge nello studio del terapeuta (oppure on line nel caso di distanza o impedimento), con una seduta settimanale della durata di 50 minuti. Diverse modalità potranno essere stabilite durante il primo colloquio conoscitivo.

 

Per saperne di più:

La Psicoterapia

L’etimo della parola psicoterapia ha origine  dal greco. Psychè significa anima e therapeia significa “io curo”.  Etimologicamente la psicoterapia è la cura dell’anima. Si declina e si sostanzia di modalità diverse a seconda dell’orientamento. Nello specifico la psicoterapia psicodinamica (di cui mi occupo) è uno dei tanti orientamenti e si basa sugli assunti della psicoanalisi classica. Anche la parola psicodinamica ha origine dal greco “dunamos” e rimanda al concetto di movimento.

Il nucleo fondante della psicoanalisi classica, che viene rievocato dall’orientamento psicodinamico, si basa  sull’inconscio, su ciò che viene rimosso e che genera nel tempo conflitti intrapsichici che riguardano emozioni, desideri, pensieri inconsci. Inconsci significa che non sono facilmente riconoscibili e quindi per farsi “notare” utilizzano un portavoce: il sintomo.

Il medico neurologo Sigmund Freud fu il fondatore della  teoria psicoanalitica secondo cui il pensiero, il comportamento e le relazioni sono influenzati dai processi psichici inconsci.  È attraverso l’esperienza con pazienti psichiatrici e uno studio approfondito dell’isteria  che Freud pian piano inizia a delineare il cuore della psicoanalisi che spiega con l’indagine delle libere associazioni, dei lapsus, atti involontari, atti mancati, l’interpretazione dei sogni. Proprio sull’interpretazione dei sogni scrive un libro che uscirà nel 1900 e che sancisce la nascita della psicoanalisi e lo renderà celebre al pubblico. La psicoanalisi altro non è che il procedimento d’indagine dei processi mentali altrimenti inaccessibili alla coscienza e la conseguente cura delle nevrosi. S.Freud è fondatore di varie teorie come la teoria strutturale costituita da tre istanze psichiche (Es, Io e SuperIo)

 

Psicoterapia approfondimento

 

I padri della psicologia come S.Freud, C.G.Jung, A.Adler hanno fatto molto ma sono stati necessari studi, approfondimenti e riletture attualizzate della teoria psicoanalitica per rendere questo argomento fruibile a tutti e la cura accessibile a quante più persone possibili.

La psicoterapia psicodinamica fa suoi molti spunti della teoria psicoanalitica ma viene progressivamente integrata da diverse teorie e modelli psicologici.
Il termine psicodinamico, infatti, deriva dall’assunto teorico secondo il quale l’apparato psichico è visto come dinamico, ossia in movimento tra interno ed esterno, tra inconscio e conscio.

L’assunto di base della psicoterapia psicodinamica consiste nel considerare il comportamento dell’individuo come mosso da motivazioni, cause e dinamiche profonde o inconsce. L’interpretazione rappresenta, quindi, lo strumento di intervento principale per riuscire a modificare la presenza di comportamenti patologici. Per questo, i comportamenti messi in atto quotidianamente derivano da queste forze inconsce che sono tra di loro in relazione dinamica.

Di conseguenza, il malessere psicologico è considerato come il risultato di un conflitto, nato da forze inconsce che tendono a palesarsi, e per questo sono soggette a un costante controllo esercitato da forze opposte e coscienti. Quindi, l’inconscio volge un ruolo fondamentale nel determinare il comportamento della persona ed è responsabile del benessere psichico.

Stress, ansia, depressione, difficoltà relazionali sono disturbi che richiamano l’attenzione perché spesso diventano invalidanti nella vita quotidiana. Tuttavia spesso si fa fatica a invidiare cause ed origine del disturbo perché l’individuo mette in atto, se pur inconsapevolmente, strategie di difesa (negazione, rimozione, proiezione) che non gli consento di accedere ai significati più profondi.

Con l’aiuto della psicoterapia il paziente lavora con il terapeuta per accedere alle parti più profende e accogliere, accettare e modificare gli aspetti divenuti disfunzionali.

Focus sull'adolescenza

Il bambino cresciuto con amore e tenerezza, che sorrideva e che non si saziava mai delle attenzioni e delle coccole di mamma e papà, ad un certo punto lascia il posto all’adolescente scontroso, taciturno e a tratti oppositivo e svalutante. Questo sconosciuto disorienta e spesso fa sentire disarmati, facendo affiorare il dubbio di aver sbagliato qualcosa. Winnicott uno dei grandi maestri della psicopedagogia definiva il bravo genitore quello “sufficientemente buono”, perché sapientemente consapevole che il genitore perfetto non esiste. Esiste il genitore che dopo la prima fase di disorientamento si attiva per accogliere una nuova fase della vita con i propri figli.  Riconoscere di aver bisogno di aiuto non è affatto una sconfitta anzi è un gesto di lucida consapevolezza, che può portare rapidamente sollievo emotivo.

In questo senso il supporto psicologico e la psicoterapia sono strumenti preziosi per aiutare gli adolescenti  ma anche i genitori ad affrontare in modo propositivo questo passaggio di vita importante ma molto faticoso.

L’adolescenza è una fase di passaggio molto delicata, quella che E.Erikson definisce tra le fasi di transizione più importanti. È straordinaria per la quantità di cambiamenti e modificazione psico-fisiche ma è al tempo stesso fonte di smarrimento. La nuova letteratura estende – rispetto agli psicologi evolutivi di inizio secolo – la fase adolescenziale dai 12 ai 24 anni. La crisi e le difficoltà che accompagnano questa fase sono totalizzanti perché non coinvolgono solo l’adolescente ma anche i genitori e non solo. L’istituzione scolastica oggi è in prima linea impegnata (non con poche difficoltà) nel cercare in itinere di adempiere all’arduo compito educativo/formativo che non coinvolge più solo l’ambito puramente didattico. Ma ci sono anche gli allenatori, gli psicologi, i mentoring. È innegabile come l’adolescenza metta a dura prova gli adulti in senso generale, che non possono avvalersi di riferimenti alla propria adolescenza, perché i nuovi giovani (i millennials, la generazione Z, generazione Alpha) non hanno nulla a che fare con i loro genitori e questo tende a generare ancora più disorientamento e incomprensioni.  Questa generazione (secondo gli ultimi sondaggi) alla luce di quello che capita intorno a loro non hanno i valori, le speranze, gli obiettivi che guidavano le generazioni precedenti. In una società post pandemia, con guerre in ogni angolo del mondo, con la paura del terrorismo, in un mondo alle prese con crisi climatica ed energetica, sembra che al loro non sia concesso sognare e progettare.  Sentono di dover portare il carico dell’irresponsabilità delle generazioni precedenti, un carico così soverchiante da generare annichilimento, tanto da prediligere una vita parallela e superficiale sui social divenuti un concentrato di vita (esperienze, conoscenza, sessualità, amicizie) in pochi pollici dello smart phone. Inoltre sono alle prese con un mondo che restituisce immagini bellissime e superficiali, che sui social scorrono per pochi secondi, per poi lasciare dubbi/paure/insicurezze che possono durare anche per mesi. La glorificazione del successo rapido, vuoto e spesso immeritato che genera idoli discutibili ma che mettono in discussione la valenza della fatica/sacrificio e il valore dello studio, della conoscenza e della progettualità. Oltre a demonizzare il fallimento e l’errore che diventano una macchia non tollerabile e non contemplabile.

 

Focus Adolescenza

 

Quando l’ansia e la fragilità diventano insostenibili, la fuga spesso assume risvolti ancora più preoccupanti perché si concretizza  con l’autolesionismo e l’assunzione di sostanze che diventano un maldestro tentativo di non sentire il dolore emotivo, la delusione, dal fallimento. Ferire e sballare il corpo è un modo per non sentire il proprio sentire.

Il lavoro degli adulti (tutti) è quello di ridare la speranza e aiutarli in un rispecchiamento reale virtuoso di quanto c’è dentro di loro e intorno a loro mettendoli in contatto con loro stessi e con il loro potenziale straordinario troppo spesso bloccato dalla paura del fallimento che paralizza e induce all’immobilismo, all’evitamento e al ritiro sociale.

Per prepararsi al complesso processo trasformativo dell’adolescenza è necessario mettere delle basi solide e sfatare falsi miti. Non è possibile iniziare a parlare con i propri figli se il dialogo non era presente prima dell’ingresso in adolescenza, così come non è possibile iniziare ad impartire regole e divieti se questi non hanno mai fatto parte della vita del bambino. Il cambiamento non è determinato dagli ormoni ma bensì dai cambiamenti significativi del cervello e delle sue reti neuronali che iniziano in questa fase ma non saranno portati a termine fino all’età adulta (18-20). Sono cambiamenti psicologici, fisici per nulla banali per adolescenti che non hanno gli strumenti emotivi e cognitivi per comprenderne la portata. Questo genera confusione, paura rispetto a queste novità, di cui avevano solo sentito parlare e che intervengono in un tempo relativamente breve.

In questa fase, se non ci sono adulti di riferimento con i quali condividere questi dubbi spesso sarà il web delegato a dissiparli. Un aspetto imprescindibile dell’adolescente è quello di mettere alla prova i propri limiti, di alimentare la propria curiosità e di fare esperienze nuove che sono alla base di una vita ricca e appagante.

Infine l’essenza dell’adolescenza si sostanzia in un progressivo percorso di separazione in risposta al naturale al desiderio di autonomia (dalle figure di riferimento) e individuazione verso la persona che si vuole diventare, un percorso che può essere caratterizzato da conflittualità.

Il passaggio dalla dipendenza dagli adulti ad una completa indipendenza dal mondo adulto non può  tuttavia prescindere da passi in avanti intermezzati da regressioni. L’adolescente ha bisogno di sperimentare la propria  autonomia e collaudare nuovi confronti con i pari, ma sapendo di poter continuare a contare sui propri genitori il cui ruolo cambia (passando dall’accudimento ad una dimensione psicoeducazionale e di interdipendenza) senza smettere di essere fondamentale, in questa fase più che mai,… contrariamente alle comuni credenze.

Dottoressa Raffaella Santoliquido

Dott.ssa

RAFFAELLA

SANTOLIQUIDO

PSICOTERAPEUTA DI ORIENTAMENTO PSICODINAMICO

OPERATRICE IN TECNICHE CORPOREE